

BELLUNO – Sul mancato accorpamento tra la Ulss 1 Di Belluno e la Ulss 2 di Feltre il candidato sindaco Jacopo Massaro è in controtendenza e non si unisce a quanti hanno esultato: «Per me è stata una brutta notizia e ritengo il mantenimento di entrambe le aziende sanitarie un grave errore. Per due motivi. Primo, sarebbe stata una delle poche occasioni per noi bellunesi di dimostrarci moderni, comprendendo che nel 2012 non possiamo più sostenere l’incredibile frammentazione data da 69 Comuni, varie Comunità montane, numerose autorità d’ambito, Consorzio Bim, una miriade di società partecipate, 2 Ulss, che amministrano ed erogano servizi per sole 200 mila persone. Tutto questo genera un elevato costo per la Comunictà, ma soprattutto una totale inadeguatezza decisionale causata dallo spezzettamento. Un esempio su tutti, l’incapacità dei Comuni dell’Aato di decidere le corrette tariffe dell’acqua, che ha generato il buco da 80 milioni di euro in Bim Gsp».
Rinunciando alla fusione delle due Ulss si è persa, in secondo luogo, l’occasione di una programmazione sanitaria unica per l’intera provincia: «Chi fa le spese di due diverse pianificazioni del settore sanitario sono i cittadini – sottolinea Massaro – che oggi rischiano di vedere 7 ospedali scoordinati tra di loro e servizi territoriali organizzati su aree ristrette. L’unione delle aziende sanitarie bellunesi sarebbe stato un passaggio indispensabile per assicurare la funzionalità della nuova rete ospedaliera che stanno disegnando a livello regionale, nella quale individuare un ospedale di riferimento provinciale e una serie di ospedali sul territorio collegati al principale. In consiglio comunale sono stato tra i firmatari della mozione, poi approvata, che tendeva verso questo modello, unito al potenziamento dell’emergenza sul territorio, della specialistica ambulatoriale e della valorizzazione delle eccellenze esistenti».
L’ospedale di riferimento deve essere la sommatoria dei servizi di eccellenza ora distribuiti sui vari ospedali della provincia: «Aggiungo – conclude Jacopo Massaro – che è necessario tenere ben presente negli ospedali territoriali la necessità dei reparti di lungodegenza, punto di riferimento della popolazione locale».
Commenta per primo