
- Un’insegna (F. De Mas)
LONGYEARBYEN – Buongiorno da Longyearbyen! Ieri nell’attesa dell’arrivo dei miei compagni ho esplorato la piccola città… le case sono belle, colorate, pulite, costruite in legno e poggiano su delle palafitte, come d’altronde ogni edificio della città.
A causa del permafrost, infatti, e cioè di uno strato di terreno sempre gelato e che varia dai 25 ai 100 cm non si può costruire in altro modo.
Il tanto discusso riscaldamento climatico degli ultimi anni comporta tra l’altro lo scioglimento del permaforst… la conseguenza che le case sprofondano e nei casi estremi, vanno letteralmente in pezzi.
Comunque Longyearbyen ha tutto quello che può servire per vivere confortevolmente anche a queste latitudini. Vi è una chiesa, la scuola, un cinema, la farmacia, un supermercato dove si può trovare di tutto, alcuni bar e ristoranti, tre alberghi e numerosi negozi di souvenir e di articoli sportivi e per il campeggio.
All’entrata di ogni esercizio vi è il cartello che vieta l’accesso con le armi e questo mi fa precipitare in un’atmosfera da far west sebbene più semplicemente il divieto è dovuto al fatto che chiunque appena si allontana dal centro abitato debba disporre di un arma per difendersi dagli eventuali attacchi degli orsi polari.
In città c’è anche un distaccamento dell’università di fisica di Oslo dove si studiano i ghiacci, l’atmosfera e il cambiamento climatico e c’è un piccolo ma splendido museo naturale che mostra oltre alla fauna e alla scarsa flora anche lo sviluppo di queste isole dovuto, come detto, alla pesca e in seguito all’estrazione del carbone di cui le isole sono ricche e infatti l’attività continua tuttora e alimenta la piccola centrale che fornisce l’energia alle isole.
Nel primo pomeriggio di ieri sono arrivati i miei compagni. Sono Paul e Dave dell’Inghilterra, Cristophe che è nato in Belgio ma vive da molti anni negli USA ed ha la cittadinanza statunitense insieme a Eric, la guida, che è australiano.
Potrebbe essere l’inizio di una barzelletta… un americano, un italiano… ma invece è una cosa seria.
Abbiamo dato una prima occhiata al materiale che ci servirà per arrivare al Polo ma è oggi che faremo le prove generali, provando l’attrezzatura, controllando tutto l’equipaggiamento comprese le tende e le slitte ed Eric ci spiegherà come ci dobbiamo muovere sul ghiaccio e quale sarà il comportamento da tenere in quelle condizioni così estreme: pare che al campo Barneo oggi (ndr, ieri) ci fossero 35 gradi sotto Lo zero .
A presto! (Fabio De Mas)
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