

BELLUNO – Michele Carbogno commenta e ci pone le proprie riflessioni inerenti alla politica “sfascista” dei partiti.
«Aprendo i quotidiani locali in questi giorni sono due le notizie che balzano agli occhi: le liste presentate per le amministrative e le disavventure di una serie di faccendieri che, approfittando della politica degli intrallazzi, hanno inquinato il sistema per interessi personali.
Inizio dalla prima notizia, ovvero dall’analisi delle varie candidature, dove appare un primo elemento certo: la disaffezione dei cittadini, che viene espressa o con l’abbandono dell’impegno civico sul territorio o col moltiplicarsi dei protagonismi. Evidente è infatti la difficoltà di trovare candidati nelle varie realtà locali e il caso di Pieve di Cadore, uno dei principali comuni al voto, è forse il più eclatante. Nel paese culla del Tiziano, per scongiurare il rischio quorum in mancanza del quale diverrebbe inevitabile il commissariamento, il sindaco uscente di centro-sinistra si è inventato una seconda lista “civetta” capeggiata dal suo vice. Mi domando pertanto: ma il potente centro-destra, quello consacrato dal congresso del Pdl in febbraio, non è stato in grado di raccogliere nemmeno cinque/sei cittadini che con senso civico si mettessero in gioco per presentare una proposta alternativa?! L’altro caso invece è rappresentato dal moltiplicarsi delle liste in città, segno che in molti vogliono contrapporsi alla politica dei partiti, ma anche che gli stessi candidati sindaci, che dai partiti dovrebbero essere supportati, non si fidano della politica e perciò cercano, con la creazione di liste civiche, di ammorbidire il ruolo dei partiti stessi. Risultato? la confusione più totale: cinquecento candidati, gente che da destra si sposta a sinistra e viceversa, altri che, se provi a chiederglielo, non sanno neanche da che parte si collochi il loro schieramento, simboli che si confondono tra loro… e così via.
Sulla seconda notizia, quella delle ruberie che ormai quasi quotidianamente vengono scoperte un po’ in tutti i partiti e che credo stia poi alla base della generale sfiducia dei cittadini nell’odierna classe politica, è invece preferibile stendere un pietoso velo.
Con animo assolutamente sereno, da uomo di destra che si iscrisse diciottenne al Movimento Sociale credendo nei valori della coerenza, dell’onesta e del futuro, sono perciò felice di aver scelto di guardare con distacco alle prossime elezioni. Certo non un disimpegno definitivo dalla politica, ma un semplice “stop and go”, un fermarsi per riflettere e poi ripartire non appena si potranno tornare a prendere in esame progetti credibili, progetti e idee che sembrano assolutamente mancare all’attuale centro-destra bellunese.
Con gli amici che hanno aderito a Belluno Protagonista ci stiamo attrezzando proprio per questo: creare un laboratorio che possa fungere da stimolo al rilancio dell’azione di un centrodestra decadente, con un obiettivo preciso però… costruire, non sfasciare!!»
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