Impianti di confine: Confcommercio Belluno attiva su più fronti

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Confcommercio Belluno

BELLUNO – Proprio in concomitanza con le forti ed assolutamente comprensibili preoccupazioni espresse in questi giorni sui giornali locali dai gestori degli impianti stradali delle aree di confine della nostra provincia, il presidente del Sindacato Provinciale Gestori FIGISC Confcommercio, Carlo Buratto, ha portato sul tavolo nazionale della categoria questo spinoso problema che da noi, come in Friuli ed in altre zone dell’arco alpino, sta mettendo in ginocchio le gestioni.

«In occasione del consiglio nazionale della FIGISC svoltosi ieri (ndr, mercoledì 28) a Roma – afferma Buratto – ho personalmente posto in discussione questo grave problema sul quale la politica deve intervenire a tutela delle aziende che altrimenti spariranno. Sono in bilico imprese, famiglie e posti di lavoro. Già nel giugno dell’anno scorso e poi a seguito delle manovre dell’attuale Governo, a fronte di un aumento sconsiderato delle accise, la nostra Federazione ha evidenziato la problematica a tutela degli impianti di confine che subiscono una insostenibile concorrenza sui prezzi. La politica è sorda!».

FIGISC Belluno, nel ricordare come la Provincia autonoma di Bolzano sia intervenuta direttamente avendone la possibilità ed un territorio circoscritto ed autonomo, auspica che la Regione Veneto adotti soluzioni analoghe pur trattandosi, nel contesto regionale, di una piccola zona.

«È anche in questi momenti – continua Buratto – che possiamo pesare il valore che i nostri governanti regionali, con i fatti, riconoscono al nostro territorio, alla sua specificità, alle imprese che vi operano ed alla gente che vi abita. Quello degli impianti di confine è uno di quei casi ed  esempi eclatanti sui quali ci aspettiamo un intervento a sostegno della nostra economia. Se poi fossero studiati a livello governativo interventi strutturali si taglierebbe la testa al toro. Che beneficio ne ha l’erario in termini di accise e di IVA se in molte zone strategiche del paese i consumi vanno a picco? Stiamo solo favorendo l’economia di stati confinanti. Valuteremo, insieme ai nostri referenti sul territorio, l’opportunità di organizzare a breve un’assemblea per poter condividere azioni e strategie incisive nei confronti di coloro che hanno titolo per intervenire affinché il problema, se non risolto, possa almeno essere limitato nel suo drammatico impatto».

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