
BELLUNO – Primi segnali di carenza idrica sono arrivati, ieri pomeriggio, da alcune utenze residenti a Sospirolo in via la Cava, al Peron di Sedico in via De Min e a Belluno nella zona bassa di Antole.
Le utenze ubicate nei piani più alti, circa una ventina, hanno infatti segnalato mancanza d’acqua o scarsa pressione nelle ore di punta.
«Le sorgenti della Val Pezzericola – spiega la società – ubicate a Sospirolo dietro il Monte Sperone alimentano, insieme all’acquedotto della Val Clusa della Comunità Montana Bellunese, i comuni di Sospirolo, Sedico e Belluno. Negli ultimi 3 mesi – precisa ancora la società – le sorgenti hanno avuto un calo di portata del 30%: siamo passati, dati alla mano, dai 100 l/s disponibili a fine novembre ai 70 l/s odierni. Questo calo al momento non penalizza tutta l’utenza servita, ma solo un ristretto numero di utenze collegate direttamente alla sorgenti, non collegate ad un serbatoio di accumulo in grado di garantire la scorta necessaria nelle ore di punta. Nel caso, quindi, di picchi di prelievi – precisa la società – come è avvenuto ieri, gli appartamenti posti nei piani più alti degli stabili possono restare senz’acqua. Raccomandiamo, quindi, all’utenza di Belluno, Sedico e Sospirolo di limitare allo stretto necessario i prelievi dall’acquedotto, in modo tale da garantire a tutti l’equilibrio necessario».
Ma, chiede l’utenza, è il caso di preoccuparsi? «In questo momento non è emergenza – rassicura la società – e il collegamento con la sorgente della Val Clusa compensa il calo registrato in Val Pezzericola. L’innalzamento delle temperature e i primi disgeli, unitamente alle probabili piogge primaverili – precisa Gsp – manterranno una certa stabilità nell’erogazione anche nei prossimi mesi. I problemi si sentiranno soprattutto in estate, quando saranno ridotti al minimo gli effetti delle piogge sulle portate delle sorgenti e aumenteranno inevitabilmente i consumi dell’utenza: allora sì, sentiremo gli effetti del poco accumulo nivale verificatosi in questa stagione. Parlano chiaro i dati del Rapporto sulla risorsa idrica nel Veneto al 31 gennaio 2012 di Arpav: l’equivalente in acqua disponibile del manto nevoso è di 92 milioni di metri cubi contro una media di quasi 300 milioni negli ultimi 9 anni e di 250 milioni negli ultimi 45 anni. Prepariamoci dunque ad un’estate asciutta!».
Sul fronte dell’Agordino, nel frattempo, comincia a stabilizzarsi il livello della vasca di Feder a Canale d’Agordo, in sofferenza idrica da qualche giorno: la riparazione effettuata questa mattina sta facendo gradualmente alzare il livello dell’acqua.
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