
REGIONE VENETO – «Già che ci siamo, tassiamo tutti coloro che abitano o sono nel nostro Paese, cittadini e immigrati: in quanto possessori di orecchie e occhi, ‘apparecchiature’ atti ad udire e vedere le trasmissioni RAI, devono perciò pagare l’abbonamento, magari deducibile per tutti. Non è una soluzione più ridicola di quella che si presenta in questi giorni, ma si fa prima a comunicarla».
Franco Manzato, assessore alla tutela del consumatore del Veneto, “sorride per non piangere” alla trovata di applicare un regio decreto di ottant’anni fa per drenare denaro alla modernità.
«Purtroppo non è uno scherzo, ma un’azione che si traduce in una ulteriore ‘succhiatura’ di private risorse – afferma Manzato – per la realizzazione di un servizio cosiddetto pubblico che i nostri consumatori non sempre utilizzano, talvolta non utilizzano affatto e magari vorrebbero pure diverso. Tutto questo poi si traduce in una ulteriore penalizzazione per le aziende, che già vivono nella crisi e che di sicuro non utilizzano il pc per stordirsi ma per lavorare, chiamate a pagare un abbonamento speciale per un uso non cercato, non voluto e non impiegato, mentre allo Stato nulla va in tasca, visto che la spesa è deducibile».
Dietro questa “innovativa” richiesta da parte della televisione statale, Manzato vede un pericolo per i consumatori: «oggigiorno quasi tutti possiedono un supporto tecnologico per connettersi a internet, offerto peraltro ad una velocità ai limiti del terzo mondo – conclude Manzato – e c’è dunque da aspettarsi che la richiesta di pagamento venga estesa a tutti i cittadini, indipendentemente dal possesso di un televisore o di una radio, benché i solleciti facciano esplicito riferimento alla detenzione di un apparecchio televisivo. Rimanere vigili e attenti è il minimo, perché a questo punto non si tratta più di abbonamento: è come se qualcuno pretendesse di farci pagare il biglietto del treno solo per il fatto di avere la possibilità di usarlo. Di balzelli ne paghiamo che basta. E la deducibilità è talmente aleatoria e così poco duratura …».
Commenta per primo