Belluno: convegno di Quaresima su “Scegliere la giustizia”

Il monaco benedettino Elmar Salmann
Il monaco benedettino Elmar Salmann

BELLUNO – “Scegliere la giustizia” è il titolo del Convegno diocesano di inizio Quaresima 2012, l’edizione numero sei dell’iniziativa biennale pensata dal vescovo Vincenzo Savio come spazio di dialogo tra Chiesa e società. Il Convegno si apre con la serata di giovedì 23 febbraio alle 20.30 presso la sala teatro del Centro «Giovanni XXIII» di Belluno; dopo gli interventi nei Convegni del 2008 e del 2010, torna per il pubblico bellunese il monaco benedettino Elmar Salmann, teologo, docente nelle Università pontificie e alla «Normale» di Pisa. Interverranno nel dibattito anche il presidente del Tribunale di Belluno, giudice Sergio Trentanovi, e il presidente provinciale dell’Ordine degli avvocati, Annarosa Bianchi Bridda. Sarà una delle ultime occasioni di ascoltare in Italia il professor Salmann che, conclusa la carriera accademica, intende tornare a breve nel suo monastero di Gerleve, in Westfalia.

La scelta del tema non deriva solo dai recenti fatti di cronaca, come la relazione della Corte dei conti o i temi connessi all’economia politica mondiale, ma da una riflessione che la diocesi affronta da tempo nel dialogo con la realtà provinciale, a partire dagli anni del Sinodo fino a periodi più recenti. Per invitare alla partecipazione al Convegno, il Vescovo di Belluno-Feltre monsignor Giuseppe Andrich ha scritto una Lettera pastorale alla diocesi, in cui si legge come «pur essendo l’esito di un’opzione personale, l’impegno a scegliere la giustizia non può essere limitato a qualche singolo o a un piccolo gruppo, nemmeno soltanto agli uomini religiosi o ai cosiddetti “credenti”: è l’intera comunità che deve farsi carico di questo compito impellente e improrogabile». Secondo monsignor Andrich, «è importante mettere per iscritto le leggi che sono avvertite come essenziali alla vita dei singoli e delle comunità; ma è ancora più importante vigilare continuamente perché il diffondersi di abitudini contrarie alla giustizia, alla lunga, finisce per minare la sensibilità umana verso di essa, producendo danni gravissimi nei confronti dell’uomo, della natura e, in generale della vita».

«Già nel Convegno “Mistica e patologia” del 2008, dedicato a quelle malattie dell’anima che sono i vizi capitali – afferma il coordinatore degli Uffici pastorali nell’ambito del dialogo con la città e il territorio, don Rinaldo Ottone, organizzatore del Convegno – la nostra diocesi si è interrogata e insieme ha posto domande sui fondamenti della convivenza civile e del bene comune. La separazione tra l’etica che regola la vita quotidiana degli uomini e quella dei credenti forse non è mai stata così accentuata: è necessario tornare a capirsi sul bene e sul male». «Sul tema della giustizia – prosegue don Ottone – si registra una singolare resistenza da parte della sensibilità comune, come se fosse una sorta di baluardo a garanzia dell’umano, una difesa interiore che ancora è in grado di contrastare le derive dilaganti del vivere attuale».

Il Convegno prevede una seconda serata giovedì 1 marzo alle 20.30 al Teatro comunale di Belluno, in cui dialogheranno don Luigi Ciotti e Moni Ovadia, sempre con un dibattito animato da un magistrato e da un avvocato del Tribunale e del Foro di Belluno.

L’ingresso ad ambedue le serate è libero.

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