

BELLUNO – Un incontro per discutere di sano giornalismo ricordando il celebre scrittore e importante firma del Corriere della Sera, Dino Buzzati, a quarant’anni dalla sua scomparsa e natio delle nostre zone.
Si è svolto nella giornata di ieri, sabato 28 gennaio, dalle dieci a mezzogiorno l’incontro promosso dall’Ordine dei giornalisti veneti, in collaborazione con l’Ordine nazionale giornalistico, l’Associazione di stampa bellunese e la Direzione scolastica di Belluno e con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia e Comune di Belluno.
Il convegno è stato pensato soprattutto per i giovani delle nostre scuole, che si sono riversati in massa al centro Giovanni XXIII in piazza Martiri. L’incontro ha preso il via con un’introduzione del presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto Gianluca Amadori. A seguire una lectio magistralis di Ferruccio De Bortoli, volto noto del giornalismo nonché direttore del Corriere Della Sera, uno dei quotidiani più letti in Italia. De Bortoli ha parlato del suo amico e collega Buzzati, il quale lavorava per il suo giornale con strenua dedizione.Il tutto intervallato da brani scelti e letti dall’attore bellunese Sandro Buzzati.

Il microfono è passato poi nelle mani di Lorenzo Vignanò, firma del Corriere, il quale si è soffermato sulla “Nera” di Buzzati, essendo stato curatore di alcune raccolte dello scrittore bellunese.
Al termine della lunga e interessante discussione, che ha trattato anche temi attualissimi come le nuove tecnologie, i social network e quant’altro, Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti, ha voluto tirare le somme sulla discussione, evidenziando problemi dell’informazione, quali la scarsa credibilità e la mancanza di qualità informativa a causa della diffusione delle notizie in rete, la quale sta prendendo il sopravvento sulla carta stampata.
L’incontro si è concluso con un ultimo brano letto da Sandro Buzzati, che ricordava un famoso articolo di giornale di Dino Buzzati, nel quale è trasparsa la sua bravura, la purezza e la meticolosa attenzione con cui lo scrittore e giornalista bellunese “stava sul pezzo”, come si dice in gergo giornalistico. (Rolando Dazzi)
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